La ricetta della vellutata di funghi – quante volte si cambia in una vita?

Vorrei perdermi e, forse, non ritrovarmi mai più.

Tante volte penso a come possa essere prendere una valigia e stiparci tutte le cose più care che ho, prendere i pochi risparmi nel cassetto e il primo aereo che passa per andare altrove. Destinazione Londra, Parigi, Praga, Auckland, Sidney, New York… o forse solo destinazione paradiso.

Come sarebbe, partire da sola con una reflex al collo e pronta a continuare la propria vita in modo diverso. Proverei sensazioni diversi da quelli che ho provato fino ad ora, per 19 anni? Sarei in grado di farcela? Commetterei sempre gli stessi errori? O forse, sarebbe tutto più perfetto in questo mondo così imperfetto?
Ci sono giornate in cui mi sento sola, non capita. In cui mi sento vuota e se avessi la giusta possibilità prenderei e partirei con il mio zaino in spalla. E allora mi domando: forse ho solo sbagliato posto in cui nascere; forse dall’altra parte dell’oceano troverei chi mi sa capire, coccolare all’occorrenza, ridere di me e con me. Poi mi fermo e mi domando: e se fossi io quella sbagliata? Se sono sbagliata qui, come potrei non esserlo a km di distanza.

Ho letto recentemente, che prima di partire si deve cambiare se stessi. -Mentre scrivo, un sorriso mi è sfuggito dalle labbra.-
Cambiare se stessi. Quante volte si cambia in una vita? Idea, punto di vista, storie da raccontare, amori, preferenze, libri, maglioni, amicizie, gusti…

E allora ,mi viene in mente il ritornello di una vecchia canzone: “Come si cambia per non morire, come si cambia per amore, come si cambia per non soffrire, come per ricominciare…” Forse è una scelta, forse si fa inconsapevolmente, tanto è…  che fa parte della vita stessa.

E allora nasciamo, cresciamo, cambiamo colori di capelli, mode da seguire, cibi da mangiare, bollicine da bere. Sbagliamo, cadiamo, ci rialziamo edificando piani B, C o all’occorrenza prepariamo piani D. Viaggiamo, ci perdiamo e poi piano piano ritroveremo noi stessi diversi, eppur uguali. Con la stessa voglia di vivere, osservare e ricominciare…


Vellutata di funghi porcini con pane croccante

{La vellutata che vuole avere la presunzione di diventare il vostro comfort food (il mio è di sicuro). Una vellutata che rispecchia in tutto e per tutto, queste sere di ottobre. Calda, profumata, invitante e con un tocco di croccantezza dovuta dal pane aggiunto all’ultimo minuto. Come un buon bicchiere di vino bianco e una coperta a coprire le gambe.  }

Per 6 persone

Per la vellutata: uno spicchio di aglio – mezza cipolla rossa – 30 g di porcini secchi – 300 g di funghi comuni – 200 g di patate –  un litro di brodo vegetale – burro –  latte – sale –pepe  Per i crostini di pane: 6 fette di pane – uno spicchio d’aglio – sale – pepe- olio extravergine d’oliva
Iniziamo preparando i crostini. Tagliamo a dadini il pane e mettiamolo in una placca da forno. Aggiungiamo un goccio di olio d’oliva e uno spicchio d’aglio tritato. Sale e pepe. Cuociamo in forno, funzione grill, per 5 minuti a 200°. Successivamente, continuiamo la preparazione della nostra vellutata prendendo 250 ml di brodo caldo con cui faremo rivenire i funghi secchi. In una casseruola, facciamo sciogliere una noce di burro e soffriggiamo uno spicchio d’aglio e della cipolla a julienne. Aggiungiamo le patate, tagliate precedentemente a fettine sottili, e del brodo vegetale. Quando le patate si saranno ammorbidite, mettiamo i funghi (lavati e tagliati a pezzetti), continuiamo la cottura con il brodo. Quando tutto sarà cotto passiamo le nostre verdure con il frullatore ad immersione. Saliamo e pepiamo. Infine, riportiamo su fuoco e versiamo del latte, per rendere la vellutata più morbida.  Serviamo calda, con l’aggiunta all’ultimo momento di pane croccante.



xoxo

Federica

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