La Locanda di Pietracupa – ravioli di parmigiano reggiano e mandorle

Avete mai visto la trasmissione di Alessandro Borghese “4 ristoranti” ?

Si tratta di una gara tra quattro ristoranti, ogni settimana in un luogo diverso. Uno dei voti che stabiliscono il vincitore di settimana è attribuito alla location, cioè l’esterno, il posto dove si trova e come si presenta. La location è molto importante per il successo di un ristorante.

Spesso quando si è fuori zona, per un weekend o in vacanza la scelta del ristorante viene condizionata molto da dove si trova e dal suo aspetto esterno. Se siamo in una città storica vogliamo vedere dal nostro tavolo la piazza, se siamo al mare vogliamo vederlo mentre mangiamo, se siamo in montagna vogliamo che il verde ci circonda.

La locanda di Pietracupa, a San Donato in Poggio (FI) in piena zona Chianti, ha una location favolosa.

Mentre degustiamo i suoi piatti scelti sembra di essere su una tovaglia da picnic, immersi nel verde circostante e nel silenzio della campagna. Se vi piace la zona del Chianti vi piaceranno anche le tipiche costruzioni dei poderi, la cura dei loro giardini, gli spazi che si affacciano sui vitigni. La locanda è in perfetta armonia con questo paesaggio.

la locanda di pietracupa

Ma la location non basta per il successo di un ristorante, quello per cui il passaparola vale molto di più di qualsiasi spot pubblicitario.

A Pietracupa prendono molto sul serio la composizione del menù: i piatti ideati un po’ fuori da tutti gli schemi locali o regionali, devono essere approvati da tutti i quattro soci all’unanimità prima di essere proposti ai clienti.  L’approvazione di 4 palati diversi è una garanzia perchè poi il piatto piaccia a tutti gli ospiti.

Tipicità, tradizione e fantasia si combinano nel menù del ristorante, dove la tradizione toscana ha una presentazione non consueta, dove i piatti sono elaborati per esaltarne i sapori o rivisitati in nuove originali proposte che variano con le stagioni.

Se scorrete il menù noterete dei nomi altisonanti, di alta cucina, ma leggendo poi gli ingredienti di qualità si capisce che la base sono i grandi piatti toscani, con un tocco di fantasia per renderli più attuali e di ampio respiro, come la ricetta dei ravioli ripieni di parmigiano reggiano e mandorle che la locanda di Pietracupa serve ai suoi clienti e pubblica sul suo SITO che trovate in fondo a questo articolo.

La locanda di Pietracupa è a gestione familiare, ma ha saputo crescere dall’anno 2000 in cui ha aperto ad oggi ed adesso è recensita su tutte le guide più importanti, ha articoli su testate nazionali e internazionali (Condè Nast Traveller – Geo – ecc) fino ad essere scelta da pasta Agnesi per una dimostrazione della sua cucina a Taiwan e Thailandia .

Se pensate che dopo le libagioni di una cena importante non sia il caso di rimettersi in viaggio al primo piano la locanda offre 4 accoglienti camere in tinte pastello per tutti gli ospiti che desiderano soggiornare.

Per conoscere meglio la locanda potete visitare il profilo instagram  @la_locanda_di_pietracupa o chiedere informazioni sulla pagina facebook.

RAVIOLI RIPIENI DI PARMIGIANO REGGIANO E MANDORLE CON BURRO ALLA LAVANDA
ravioli al parmigiano e mandorle

Ingredienti

PER LA SFOGLIA
  • Farina 00 kg 1
  • Uova intere 10
PER IL RIPIENO
  • Ricotta vaccina g 500
  • Mandorle g 150
  • Formaggio grana grattugiato g 200
  • Noce moscata q.b.
  • Sale e pepe q.b.
  • Burro g 250
  • Foglie di lavanda 30
 

Preparazione

1. Preparare la sfoglia secondo le dosi indicate:
disporre la farina a fontana, adagiarvi le uova e impastare energicamente fino ad ottenere una sfoglia ben elastica.
Stendere la sfoglia.
2. Successivamente preparare l’impasto:
spellare le mandorle in acqua bollente e tritarle finemente, aggiungere la ricotta, il sale, la noce moscata, il parmigiano e impastare bene.
3. Tagliare la sfoglia formando dei piccoli quadrati ed adagiarvi un cucchiaino di ripieno.
Chiudere il raviolo unendo l’estremità, otterrete un piccolo saccottino.
4. Condire il raviolo con burro fuso aromatizzato con foglie di lavanda lasciato in infusione almeno per 4 ore

Buzzoole

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