Kino Kisi, tra originalità e tradizione italiana

Nelle ultime settimane abbiamo assaporato birre leggere e fresche, adatte al periodo e al caldo intenso finalmente esploso in questa estate un po’ tardiva. Bere è la parola chiave per combattere il caldo, assumere liquidi in grande quantità. E anche se sarebbero più indicate acqua e bevande analcoliche, continuiamo a non rinunciare ad andare a caccia di birre da provare.

Questa settimana abbiamo scelto un prodotto particolare che conosciamo già dallo scorso anno e che continuiamo a gustare con piacere ogni volta che ci capita l’occasione: la Kino Kisi di Birradamare.

Tempo d’aperitivo

L’estate è percepita come periodo di tempo libero e vacanze, ma non è più così, non per tutti. Ma se le fughe al mare diventano meno frequenti, le lunghe giornate estive incoraggiano almeno le uscite con gli amici, lo svago, gli aperitivi e le cene. Per questo abbiamo scelto una birra come la Kino Kisi che, con una voglia di sperimentazione e originalità che resta comunque legata alla nostra tradizione, ha la sua principale peculiarità nell’essere aromatizzata al chinotto.

Proprio per questa caratteristica, oltre che per la leggerezza, si rivela adatta a essere usata come aperitivo, a essere abbinata a salumi o cene a base di pesce, o anche a pizze dal sapore spiccato. Insomma una birra da tenere d’occhio per questo periodo.

Una collaborazione intelligente

La Kino Kisi nasce dalla collaborazione tra Biradamare e Chinottissimo, l’azienda di Simone Neri, nipote del primo inventore del Chinotto italiano che prosegue l’attività del nonno con scrupolosa attenzione. Una contaminazione che si rivela subito evidente al naso: gli intensi sentori del chinotto si presentano con decisione e caratterizzano il profumo della Kino Kisi, accompagnando quelli più delicati e fruttati del luppolo. Questa fusione di aromi si ritrova, con fluida ed efficace continuità, anche al palato, dove il sapore del Chinotto è sicuro e presente, ma si aggiunge in maniera equilibrata al gusto della birra, completandola senza coprirla e travolgerla.

Insomma non spicca l’amaro del luppolo, né si impone il corpo maltato, né ha la meglio il chinotto, evitando con cura la spiacevole sensazione di bere una bevanda di diversa natura.

Il risultato è intrigante. La Kino Kisi si rivela una birra fresca, leggera e dissetante che si attesta sul 5% alcolico e che consigliamo di non bere a temperature troppo basse, per lasciare che l’aroma del chinotto emerga maggiormente e vada a creare il giusto mix di equilibrato sapore che abbiamo evidenziato.

Va però detto che si tratta di una birra dal sapore particolare: se è vero che l’abbiamo apprezzata e la beviamo con molto piacere, è altrettanto vero che il primo sorso è stato spiazzante.

 

L’occhio vuole la sua parte

Realizzata con malti d’orzo e frumento, alla vista si presenta come una birra bionda ma non chiarissima, con una testa di schiuma persistente e una carbonazione piuttosto evidente. L’aspetto della Kino Kisi viene completato dalle particolari bottiglie scelte da Birradamare per tutta la sua produzione, dalla forma schiacciata e la grafica elegante ed essenziale, che definisce lo stile del birrificio, permettendogli di farsi notare nel mondo competitivo della birra di questi anni. Una scelta ancor più necessaria considerando che è possibile trovare alcune produzioni del birrificio di Fiumicino (‘na Biretta chiara e ‘na Biretta rossa, per esempio, oltre alla stessa Kino Kisi) anche in alcune catene della grande distribuzione, rendendone il reperimento più semplice rispetto ad altre birre di cui vi abbiamo parlato nelle scorse settimane.

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