IMPASTIAMO EMOZIONI: LA FROLLA CLASSICA


Sono fatta di periodi, asterischi e sfumature. Ho attraversato la fase adolescenziale con capelli fintamente biondi, per andare successivamente ad approdare nella fase dark della mia vita; fingendomi una nera naturale . Ora sto bene nel mio castano, con le mie camicie la sera, i maglioncini il pomeriggio. Con i miei attimi di scrittura fluente, da fiume in piena, a quelli di siccità dove non arriva nemmeno l’intuizione per scrivere una singola parola . Momenti in cui sono piena di energia e attimi dopo che pigramente mi ritrovo sul divano a guardare vecchi film.
E questo, che periodo è?! Cosa mi ritrovo a  fare e pensare in questi giorni di Aprile di pioggia, che porta con se’ un po’ di malinconia; se non alla produzione di tarte?!

In qualsiasi modo, con frutta fresca, con creme, al cioccolato o confetture… la mia cucina è un esplosione di aroma di vaniglia, zeste di arancia e limone che si affacciano da qualsiasi angolino possibile ed immaginabile. Un vortice continuo di farina e zucchero che incontrano le meravigliose, calde ed avvolgenti braccia del burro. Per lo più è una produzione intima, è una dolce questione da risolvere tra me e la  frolla, senza troppi rumori o attenzioni da parte altrui. Sono attimi di complicità e occhiolini tra di noi, intercalati da qualche bisticcio di poco conto, come quando il burro non si ammorbidisce a dovere; o si arriva all’eterna diatriba “..se aggiungere o no un cucchiaino di lievito”. O come quando vuoi delle deliziose strisce e quelle ti si rompono in mano. Oppure quando la stressi troppo e lei per ripicca non mantiene le sue forme graziose quando è in forno. Tutti piccoli dispettucci che ti tira la frolla, se tu e lei non vi comprendiate a vicenda. Piccole provocazioni, perché lei si sa, vuole essere al centro dell’attenzione e vuole che gli si mostri tutto il rispetto che merita.

*Ad esempio, mai impastare una frolla se si è stressati; la pasta non vuole essere stropicciata troppo; ma esige carezze e parole amorevoli. Usiamo piccole accortezze, lei in cambio si offre nel momento del conforto bella, ricca, fragrante e dorata.  Per ogni nostro momento di debolezza lei ci sarà, non portiamogli rancore ma anzi accudiamola e coccoliamola, non chiede poi così tanto in cambio no?!

*Gli ingredienti sono pochi, ma prendiamoli di ottima qualità. Le uova se possibilmente bio e allevate in terra, rivolgiamo al nostro farmer di fiducia. Voi ne avete uno? Io si, mio padre. Il burro deve essere assolutamente freddo, poi mano a mano sprimacciato un pochino e ammorbidito, quando avviene l’incontro con lo zucchero semolato fine. Poi, il gran dilemma?! Lievito si, lievito no?! Io prima di oggi ho provato svariate volte tutte e due le preparazioni, e posso dire, a mio modesto parere, che il lievito rende più morbido l’impasto e quindi perfetto per creare dei biscotti; ma non molto per una tarte. La mia crostata preferita è formata da un guscio croccante e fragrante; caratteristiche che la frolla con il lievito non contiene. Nulla toglie che se voi piace più morbida, non possiate sfornare tarte con un pizzico di lievito o bicarbonato nell’impasto. Sapete quante tarte ci ho sfornato io?! ( Per la frolla con il lievito, quindi adatta alla biscotteria semplice, trovate la ricetta qui. Quella perfetta per tarte, arrivate fino in fondo questo articolo.)

*La cura più importante che potreste dedicare al vostro panetto di frolla è avvolgerlo delicatamente con della pellicola e lasciarlo riposare per trenta minuti circa in frigorifero. Questo passaggio farà si che la pasta si raffreddi e si rilassi, dando così maggior risultati nelle fasi successive.
*Dopo aver steso la propria frolla (io utilizzo il metodo di stenderla tra due fogli di carta forno), facciamo aderire bene la pasta allo stampo e per finire buchiamo  la base con i rebbi di una forchetta . A questo punto potete decidere se effettuare una cottura in bianco ( con legumi secchi) o aggiungere uno strato dolce di confettura. E se volete creare delle strisce o biscottini da adagiare successivamente alla vostra tarte, con l’impasto in eccesso; potete impastare tutto di nuovo e poi metterlo in frigo per altri 10 minuti circa. La pasta deve sempre risultare fredda, prima della lavorazione. Così come prima di cuocerla, mettete la vostra crostata composta in frigorifero per qualche minuti; così avrà il tempo di riposarsi e non sentirsi stressata e manterrà la sua forma in cottura.
Avreste mai pensato che servivano così tante parole per descrivere una frolla ?! Io no. E ancora non è finita. Vi avevo promesso la ricetta della pasta frolla che utilizzo per creare le mie tarte. Ed eccola qui di seguito:
 |PASTA FROLLA CLASSICA

*125g di zucchero semolato fine
*125g di burro freddo ridotto a pezzetti
*1 uovo intero
*250g di farina bianca 00
*vaniglia, o zeste di arancia, cannella… gli aromi che più preferite
Lavoriamo il burro e lo zucchero velocemente. Aggiungiamo l’uovo e gli aromi preferiti, infine incorporiamo tutta la farina. Creiamo un panetto morbido ed omogeneo, ricopriamolo di pellicola e lasciamolo riposare in frigorifero per trenta minuti.
Successivamente sbizzarrite la vostra fantasia e create le tarte che più vi piacciono.

Con la speranza che questo post vi sia stato utile, vi auguro bellissime crostate da poter sfornare. O meravigliosi biscotti da poter addentare.
Fede.

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