Il Lodigiano: due passi per il centro di Lodi e un assaggio alla sua torta, la Tortionata

Il 3 agosto del 1158 D.C. Federico I di Svevia (il Barbarossa) promosse la costruzione della città di Lodi a seguito della distruzione, ad opera dei milanesi, della preesistente città romana Laus Pompeia.
La città si estende su circa 40 chilometri quadrati, al centro della bassa pianura lombarda ed è attraversata dal fiume Adda e da molti altri corsi d’acqua, come tutto il territorio Lodigiano del quale vi sto parlando in questa rubrica. 
Anche la città di Lodi, così come il territorio circostante, era in origine paludosa e insalubre e fu grazie all’opera di bonifica costante intrapresa dai monaci cistercensi e benedettini, nonché ai lavori di ingegneria idraulica (si pensi alla formazione del canale Muzza risalente al 1200), che la città e tutto il Lodigiano vennero bonificati e trasformati in una delle regioni più fertili di tutta l’Europa.

In queste foto vedete la Basilica Cattedrale della Vergine Assunta, nota come Duomo di Lodi, situata nell’elegante Piazza della Vittoria (sec. XII).
La sua costruzione risale al 1160, è in stile romanico ed è stata completamente restaurata nel 1958. E’ una delle chiese più grandi della Lombardia e nella sua cripta sono conservate le spoglie di San Bassiano.
Se siete da queste parti vi consiglio di fare un giro tra le eleganti vie del centro e di fermarvi a bere un caffè in questa bella piazza, magari in occasione della Rassegna Gastronomica del Lodigiano, che si tiene normalmente ogni anno tra ottobre e dicembre, oppure durante il fine settimana di Le Forme del Gusto che si terrà il 24 e 25 Settembre 2016.

Adesso prepariamo la nostra ricetta. Potevo forse evitare di sfornarvi una tradizionale Tortionata?
Vi avevo già fatto questa torta in un precedente articolo dello scorso 27 aprile 2015, ma questa occasione è perfetta per riproporvela e per parlarvene ancora. 




La grammatura che vi propongo arriva dal mio corso di pasticceria tenutosi al Capac Politecnico del Commercio e del Turismo di Lodi. Ricordatevi che, nonostante vi siano spesso molte ricette diverse, come spesso succede per tutte le preparazioni classiche e legate alla tradizione, la vera Tortionata non ha l’uovo, ha una forma bassa e rotonda, si riga con i rebbi di una forchetta prima di andare in cottura e non ha il lievito.




Ecco allora la ricetta:
  • 250 gr. di farina 00
  • 200 gr. di burro
  • 150 gr. di mandorle non pelate
  • 100 gr. di zucchero semolato
  • 2 gr. di sale


Impastate tutti gli ingredienti cominciando da burro e zucchero. Se avete una planetaria, impastate con lo scudo (gancio a K) burro e zucchero e poi aggiungete gli altri ingredienti, lavorandoli il minor tempo possibile, come si fa per la frolla.
Lasciate riposare l’impasto in frigorifero almeno 30 minuti e poi stendetelo in una teglia rotonda.
Preriscaldate il forno e cuocete a 170°C fino a doratura (circa 30 minuti). Lasciate raffreddare e poi spolverate a piacere con lo zucchero a velo.




E’ un dolce simile alla torta sbrisolona ed è riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali come un prodotto agroalimentare tradizionale italiano. La sua origine risale all’800 e fu ideata dal pasticcere Claudio Tacchinardi che la tramandò ai figli e la brevettò. Il nome deriva probabilmente dal tortijon, un filo di ferro che si usava per tagliare la torta, ma la leggenda popolare narra che fu il nipote del pasticcere a chiamarla tortionata, per un gioco di parole: “la torta di quando io sono nato” ossia “torta io nata” e quindi tortionata. 
Buona passeggiata 
a spasso per il centro di Lodi

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