I "pastieri" e la tradizione pasquale

Questo prodotto da forno è tipico della provincia di Ragusa e viene preparato il sabato santo; come per tutti gli altri piatti delle feste la quantità sarà rilevante perchè saranno consumati sia la stessa sera sia nella scampagnata tradizionale di Pasquetta. Anticamente era una preparazione povera, infatti prevedeva l’utilizzo delle interiora dell’agnello o del capretto per chi non poteva permettersi di comprare la carne d’agnello. Oggi invece, sia per le mutate condizioni economiche sia per i gusti un po’ diversi delle nuove generazioni, vengono preparati con la carne macinata di vitello soprattutto a Scicli mentre a Modica si possono trovare ancora cucinati secondo la ricetta originale. Bisogna anche dire che ogni famiglia ha poi la sua ricetta, per cui io vi proporrò quella di mia mamma.
Ingredienti:
1 kg di semola, 100 g di strutto, 500 g di carne tritata di vitello, 500 g di carne tritata di maiale, 200 g di caciocavallo grattugiato, pane grattugiato, 5 uova, prezzemolo, aglio, sale, pepe, (brodo se necessario).
Impastare la semola con lo strutto, il sale e acqua tiepida quanto basta ad ottenere un impasto sodo ed elastico ( una variante per la pasta tenera è usare l’olio d’oliva al posto dello strutto e il succo di un limone); tirare una sfoglia sottile e ritagliare tanti dischi ( io ho usato il piattino delle tazzine da caffè).

Per il ripieno condire la carne con il formaggio, le uova, il sale, il pepe nero, il prezzemolo tritato e due spicchi d’aglio tritati finemente; aggiungere quindi una manciata di pangrattato (non esagerate altrimenti il ripieno sarà troppo asciutto); se l’impasto risultasse troppo sodo ammorbiditelo con qualche cucchiaio di brodo.
Distribuite il ripieno nei dischi (una bella cucchiaiata piena) e richiudete “i pastieri” alzando i bordi e ripiegandoli in modo da lasciare una piccola apertura.
Sistematele su una placca da forno rivestita di carta, versate nell’apertura di ogni pastiere un cucchiaino di uovo sbattuto e infornate per 40 minuti a 200 gradi ( la tradizione prevede l’uso del forno a legna).
Ecco fatto: BUONA PASQUA!

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