FOCACCIA GENOVESE…MERENDA AL SACCO!

Ieri 25 aprile Facebook ha avuto la premura di ricordarmi il 25 aprile di 4 anni fa…ma dico io…chi te l’ha chiesto??!!?

Credono di farci un piacere nel ricordarci delle date passate senza pensare che forse alimentano solo ricordi spiacevoli che ti mettono di malumore tutto il giorno, ma, nonostante la mattinata fosse iniziata male, io non gliel’ho data vita!
Siamo saliti in macchina io e mio marito in direzione Firenze e siamo rimasti sorpresi dalla pochissima gente che circolava per le strade, così tra una foto e l’altra (quando c’è poca gente le foto si fanno da Dio) con quel cielo sfumato di nuvole bianche soffici soffici, ho guardato mio marito e gl’ho detto “Perchè non ci perdiamo per Firenze?” e lui “Dai….sì perdiamoci!” e così abbiamo iniziato ad imboccare tutte le vie traverse, passando dietro il Duomo per poi finire nella piazza degli Innocenti, scoprendo scorci, monumenti e storie mai sapute, sempre con la testa all’insù ammirando quanto sia meravigliosa questa città, quanto sia romantica, poetica e ricca di storia la nostra Firenze! Ci siamo ritrovati di fronte alla Sinagoga ebraica, per poi percorrere stradine come Via delle Casine, con un’edicola splendida sull’angolo, abbiamo scoperto che esiste ancora una Scuola del Cuoio nell’incantevole Convento di Santa Croce, per poi arrivare alla Biblioteca Nazionale di Firenze, ma in tutte queste scoperte abbiamo trovato anche una caffetteria delle “fate”. Sapete quei localini che solo affacciandovi sentite di essere a casa, così ovattati, così storici, così ricchi di storie vissuti, quasi a voler ascoltare cosa dicono le loro mura, perchè se potessero parlare chissà quante vite ci racconterebbero… “Caffellatte” il nome del locale, ma, ahimè, ho scoperto pubblicando la foto sul web essere un locale destinato alla chiusura, perchè ormai insostenibile tenerlo in piedi. Ho letto che un tempo era una macelleria, per questo il bancone in marmo e quella mucca scolpita, poi trasformato in latteria e infine in caffetteria dalla signora Vanna, fiorentina doc che preparava dolci di ricette antiche come preparati in casa, marmellate e quella crema al latte che serviva nel caffè e che, vedendo poi il video, mi ha incuriosito e non poco!!! Sapete quanto io sia affascinata dalle donne tutte d’un pezzo, donne che si son create da sole, hanno passato la guerra si sono arricciate le maniche senza mai fare una sosta, perchè Caffellatte era aperto 365 giorni l’anno e sapere che ora sia costretto a chiudere mi rattrista molto!!! Sento come una fitta al cuore quando scopro questi “fallimenti” li vivo come una sconfitta per la città, perchè i locali storici sono stati e dovrebbero continuare ad essere l’arteria principale dei comuni, soprattutto se si parla di una città d’arte come Firenze che, ahimè, oggi piano piano si sta spogliando di quella linfa  che un tempo gli fu vitale contribuendo a renderla così splendidamente differente da altre città e parlo dei piccoli artigiani, delle vecchie botteghe che chiudono i battenti! 

Invocando al “non perdiamo le vecchie tradizioni” io…. la merenda me la porto da casa!!! 
Avevo fatto questa focaccia golosissima e con la focaccia qual è il salume che si sposa alla perfezione??? La mortadella!!
Questa non è una mortadella qualunque questa è la “mortadella di Prato” conciata con spezie come il coriandolo, la cannella, i chiodi di garofano, pepe ma soprattutto Alchermes un liquore toscano che conferisce a questa mortadella lo stesso color rosastro della mortadella bolognese con un sapore completamente diverso reso favoloso dall’annuale conoscenza dell’azienda Verdiani&Magni!!!

Ingredienti:
400ml di acqua
600g di farina 1
7g di lievito secco disidratato
120 ml di olio evo
1 cucchiaino di malto
5g di sale + sale grosso per guarnire

Procedimento:
Sciogliere nell’acqua tiepida 40ml di olio, il sale e il malto, poi versa in una ciotola e aggiungi metà farina amalgamando. Unite poi il lievito e formate una pastella omogenea e piuttosto liquida, versate la restante farina ottenendo un impasto morbido che rovescerete su una spianatoia infarinata impastando fino ad ottenere una palla omogenea (se manca qualche chicco di farina aggiungetelo). Versate 30g di olio in una teglia 28×35 e ungete bene con un pennello, mettete al centro l’impasto e oleatelo lasciandolo lievitare fino al raddoppio (ci vorranno circa 1h) in forno spento luce accesa. 
Passato il tempo stendete l’impasto nella teglia lasciandolo lievitare ancora 30 minuti, poi versate i 50ml di olio restante e premendo coi polpastrelli 

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