"Biscotti cu l’annaspu"



In origine erano taralli, così grandi che nei paesi arbeshe le ragazze a Pasqua erano solite infilarli al braccio come dei bracciali. Noi li abbiamo rimpiccioliti e per comodità e per risparmio e così ora sono soltanto biscotti. Parlo dei taralli con l’annaspo, dove annaspo sta per glassa di zucchero, un dolce calabrese povero e senza pretese preparato in prossimità delle feste pasquali e in occasione di matrimoni, comunioni o battesimi. Infatti un tempo quando del ristorante non si aveva nemmeno l’idea, le nostre ave erano solite preparare chili e chili di dolci e cuocerli nel forno a legna: biscotti con le mandorle, biscotti cu l’annaspu  e baci di frolla con la marmellata, oltre al pan di spagna. Servivano non solo per consumarli durante il banchetto, ma anche per riempire le guantiere (vassoi ) da regalare a coloro che non vi avevano potuto partecipare; in alcuni paesi invece agli invitati veniva offerto un cono di carta pieno di biscotti, questo per evitare che qualcuno facesse il furbo e si rimpinzasse a spese degli altri. I biscotti cu l’annaspu sono di pasta all’uovo, sono facili da preparare ed economici, l’unica accortezza è nella preparazione della glassa di zucchero che richiede un pò di attenzione. Li possiamo trovare con alcune variante in tutto il territorio calabrese, in alcune ricette è infatti prevista la bollitura prima di infornarli e nella glassa c’è chi usa l’albume e il limone.
Ed adesso andiamo alla mia ricetta, mia nel senso del mio territorio.

Ingredienti
per la pasta
5 uova
2/3 cucchiai d’olio evo
farina 00 q.b.
per la glassa di zucchero
500 gr di zucchero semolato
100 ml di acqua

Preparazione
In una ciotola sbattete leggermente le uova, poi unitevi l’olio e tanta farina quanto ne serve per avere un impasto compatto ma morbido.

Versatelo sulla spianatoia infarinata e formate o le classiche ciambelline oppure delle palline.


Sistemateli su una tortiera rivestita di carta forno ed infornate a 200° per 20 minuti circa, i biscotti si debbono dorare. Ricordate che il forno deve essere riscaldato prima, perchè con il calore  i biscotti si debbono spaccare, nel nostro dialetto usiamo il termine schiricare. Una volta pronti toglieteli dal forno e fateli raffreddare. 


Preparate nel frattempo la glassa: in un pentolino versate l’acqua e lo zucchero, mettetelo sul fuoco e fate sciogliere completamente lo zucchero. Dovete ottenere una sorta di sciroppo in modo tale che sollevando il mestolo il liquido scenda a filo. Le nostre antenate avevano un altro sistema: versavano qualche goccia di sciroppo su un biscotto e poi lo strofinavano con un altro biscotto fintanto che lo sciroppo raffreddandosi diventava bianco.

Spennellate i biscotti con la glassa o immergeteli completamente e poi fateli asciugare fino a quando la glassa di zucchero non si sarà solidificata e i biscotti saranno diventati bianchi.





P.S. Ricordate che l’operazione della glassatura deve essere veloce in quanto lo sciroppo tende a solidificarsi e inoltre dovete prestare attenzione al tempo, se c’è scirocco è meglio rimandare.


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