Yayoi Kusama, courtesy Ota Fine Arts,Victoria Miro e David Zwirner photo by Yusuke Miyazaki © YAYOI KUSAMA
Arte

Yayoi Kusama in mostra al Guggenheim Bilbao

La prima sensazione che ho provato guardando le opere, anche quelle più “tristi” di Yayoi Kusama è stata quella di gioia. Sì è questo che ho provato al Museo Guggenheim di Bilbao, nella preview organizzata per la stampa della mostra “Yayoi Kusama: dal 1945 a oggi”. Una retrospettiva di tutta la storia artistica dell’artista giapponese, classe 1929, che si declina in varie tematiche: Infinito, Accumulazione, Connettività radicale, Biocosmo, Morte, Forza della Vita.

Yayoi Kusama - Portrait 2015 - Collezione di Amoli Foundation Ltd. - © YAYOI KUSAMA

Yayoi Kusama – Portrait 2015 – Collezione di Amoli Foundation Ltd. – © YAYOI KUSAMA

Una selezione di circa duecento opere tra dipinti, sculture, performance, immagini in movimento, installazioni di grandi dimensioni e materiale d’archivio dei suoi happening, che spaziano dai primi disegni realizzati da adolescente negli anni ‘40 fino alle sue opere immersive più recenti. Il percorso artistico si apre con una serie di autoritratti che vanno dal 1950 al 2015, da cui si può notare la differenza e l’evolversi dello stile e della tecnica, e della percezione di sé stessa, e che costituiscono una pratica rilevante nel corso di tutta la sua carriera, l’opera di Kusama si basa infatti sull’autoaffermazione e l’autoreferenziale.

Photo Credit @GuggenheimBilbao

Photo Credit @GuggenheimBilbao

Nel tema dell’infinito, le opere sono ispirate, come nel caso di The Sea del 1959, da ciò che aveva visto durante il volo sull’oceano Pacifico nel suo viaggio dal Giappone agli Stati Uniti nel 1957, queste opere esplorano l’infinito attraverso reti e punti che suggeriscono dimensioni galattiche. Per l’artista giapponese: “Un pois ha la forma del sole, simbolo dell’energia del nostro mondo e della vita, ma anche quello della luna, rotonda, morbida, senza senso e senza conoscenza. La nostra terra è solo un pois tra milione di stelle, e i pois diventano movimento e sono la strada per l’infinito”. Quasi un’ossessione, quella per i pois, che è il fil rouge delle sue opere e che ha origini lontane, che alla sua infanzia a Matsumoto, quando la madre si opponeva in modo violento al fatto che volesse diventare un’artista strappandole i disegni e allo stesso tempo costringendola a spiare il padre fedifrago nei suoi tradimenti. A causa di tutto ciò Yayoi cominciò a soffrire di allucinazioni, che si espressero proprio nei famosi pois, che lei vedeva ormai ovunque e che ha inserito nella maggior parte dei suoi lavori.

Pumpkins 1998 - 2000 Collezione dell’artista - © YAYOI KUSAMA

Pumpkins 1998 – 2000 Collezione dell’artista – © YAYOI KUSAMA

Le zucche, sono un altro dei soggetti a cui l’artista è estremamente legata, non solo perché la sua famiglia le coltivava nei campi che circondavano la sua casa d’infanzia, ma anche, come lei stessa spiega: Sembra che le zucche non ispirino molto rispetto. Ma sono rimasta incantata dalla loro forma affascinante e accattivante. Ciò che mi ha attratto di più è stata la generosità senza pretese della zucca e il suo solido equilibrio spirituale”.

Untitled Chair 1963 - Collezione dell’artista - © YAYOI KUSAMA

Untitled Chair 1963 – Collezione dell’artista – © YAYOI KUSAMA

Accumulazione è un’altra delle tematiche sviluppate da Kusama che si traduce in ripetizione di oggetti, come nell’opera Untitled Chair, 1963, una poltrona rivestita di protuberanze che ricordano dei simboli fallici. Oppure Clouds del 2019, una serie di nuvole di diverse dimensioni, in acciaio inossidabile inciso, posizionate nell’atrio principale del museo. Nell’arte Kusama cerca una risposta alle sue sofferenze, alla malattia, ed anche alla paura. E vuole che anche noi, guardando le sue opere, guariamo come persone. L’arte è stata sempre una questione di sopravvivenza per Kusama e ora sostiene anche la sua vita: “Oh, tempo. Fermati ancora un istante. Ho molto altro lavoro da fare. Ci sono tante cose che voglio esprimere”. Dal 1977 Yayoi Kusama, per scelta personale, vive nell’ospedale psichiatrico Seiwa, ma ogni giorno esce per recarsi nel suo atelier di Shinjuku a dipingere.

Clouds 2019 - Cortesia di Ota Fine Arts e David Zwirner - © YAYOI KUSAMA

Clouds 2019 – Cortesia di Ota Fine Arts e David Zwirner – © YAYOI KUSAMA

La mostra è stata organizzata in collaborazione con il museo M+ di Hong Kong, con il patrocinio di Iberdrola e curata da Doryun Chong, Mika Yoshitake e Lucía Agirre curatrice del Guggenheim Bilbao.

Yayoi Kusama: dal 1945 a oggi

Museo Guggenheim Bilbao
Avenida Abandoibarra 2
48009 Bilbao

Fino all’8 ottobre 2023

Photo Credits cover Yayoi Kusama, courtesy Ota Fine Arts,Victoria Miro e David Zwirner photo by Yusuke Miyazaki © YAYOI KUSAMA

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