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Pollo in adobo

29 ottobre 2021

Una semplice ricetta di pollo filippina, molto saporita, con pochi ingredienti tutti facili da trovare. Questa versione contiene molto pepe nero in grani, che marinato e bollito diventa poco più piccante del pepe verde che si usa, ad esempio, per preparare il filetto di manzo. Se non vi piacesse, lo potete macinare o spezzare grossolanamente.

  • Sopracosce e/o cosce di pollo senza pelle: 600 grammi. Non usate il petto, non vale la pena.
  • Aceto di spirito, di riso o di vino bianco, in quest’ordine di preferenza: 90 grammi (cioè 90 mL)
  • Salsa di soia chiara, cioè quella che si vende comunemente: 70 grammi (cioè 70 mL)
  • Pepe nero in grani: da un cucchiaino a un cucchiaio, a seconda dei gusti
  • Aglio: cinque spicchi in totale
  • Cipolla qualsiasi: mezza grande o una piccola
  • Alloro fresco o essiccato: due foglie
  • Zucchero idealmente di palma, ma qualsiasi zucchero scuro andrà bene: due cucchiai
  • Acqua: 300 grammi (cioè 300 mL, poco più di un bicchiere)
  • Olio

Ricetta per due/tre persone.

Per prima cosa, tritate finissimi o grattugiate due spicchi di aglio. Metteteli in un recipiente che possa contenere il pollo e versateci l’aceto, la salsa di soia, il pepe e l’alloro. Aggiungete il pollo e lasciate marinare per almeno una ventina di minuti e fino a un giorno, rivoltandolo almeno una volta o due.

Tritate gli altri tre spicchi di aglio finemente e fate la cipolla a cubetti. In una padella, scaldate un paio di cucchiai di olio e soffriggeteci il pollo ben scolato (non gettate la marinata!) fino a che non prende colore da tutti i lati. Togliete il pollo dalla padella e mettetelo da parte. Aggiungete ancora un po’ d’olio e soffriggete la cipolla fino a che non inizia a prendere colore, aggiungete l’aglio e fate soffriggere per qualche secondo. Aggiungete nella padella tutta la marinata, l’acqua, lo zucchero e portate a bollore. Quando bolle, aggiungete il pollo e lasciate cuocere a fuoco medio per 20–25 minuti o comunque fino a che la marinata non ha raggiunto una consistenza sciropposa; alzate la fiamma se sembra troppo liquida, aggiungete acqua se sembra pronta prima del tempo.

Si serve subito, tipicamente con riso bollito e guarnito, volendo, con foglie cipollotto affettato.


Lo zucchero che tipicamente si usa nelle Filippine per questo piatto è lo zucchero di palma, che si trova in qualche negozio specializzato come di piccoli panetti gialli a forma cupola. Lo si ricava bollendo la linfa estratta dalle infiorescenze di molte specie di palma, la più tipica è Arenga pinnata, che si chiama perciò “palma da zucchero”. Non l’ho mai assaggiato, non so dire se sia così particolare.

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