La storia di Albert Einstein

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Il 14 marzo 1879 nasce a Ulma Albert Einstein. La sua vita raccontata con una serie di foto poco note.

Conosciamo il viso di Einstein dalle sue foto più iconiche: con i capelli arruffati e la lingua di fuori o intento a scrivere su una lavagna. Ci sono però altre immagini che forse non avete mai visto e che raccontano lo scienziato in maniera inedita.
Einstein nel 1898 dopo l’ingresso al Politecnico di Zurigo.

Nato il 14 marzo 1879 a Ulm, in Germania, da una famiglia della media borghesia ebraica, Albert Einstein era ancora in fasce quando, nel 1880, i genitori si trasferirono a Monaco di Baviera, dove il padre Hermann aveva aperto con il fratello Jakob un’azienda di ingegneria elettrica e idraulica. Nella sua prima infanzia Albert ebbe problemi di apprendimento e preoccupò seriamente i propri familiari, i quali temevano che fosse ritardato: imparò infatti a parlare sono intorno ai tre anni e non si univa ai coetanei ma preferiva giocare da solo. Pur essendo di norma assai tranquillo, cadeva talvolta in preda a eccessi di collera. Alcuni ricercatori hanno recentemente ipotizzato che il piccolo soffrisse di una leggera forma di autismo o di una patologia simile chiamata sindrome di Asperger, ma questa diagnosi effettuata a distanza è quanto meno discutibile. Peraltro dopo queste difficoltà iniziali il bambino crebbe normalmente. Nella foto Albert a 4 anni.

Con Fritz Haber, chimico tedesco di origini ebraiche premio Nobel per la chimica nel 1918. La foto è del 1915.
Einstein era un somaro? Diversamente da una tenace leggenda che lo rappresenta come un pessimo studente, il suo rendimento scolastico fu sempre buono, anche se è vero che il giovane Einstein si sentiva a disagio con l’autoritarismo imperante nelle scuole tedesche dell’epoca.

Questa fotografia è molto rara ed è stata pubblicata per la prima volta nel 2011 dalla rivista Time. Fa parte di un album intitolato “Sailing Trip with Professor Einstein” (gita in barca con il professor Einstein) ed è stata scattata nella sua casa al mare in Germania nel 1919.

Lo sapevate che Einstein abitò per qualche mese in Italia e imparò la nostra lingua?
Nel giugno 1894, il papà di Einstein si trasferì per lavoro in Italia con la famiglia, prima a Milano, poi a Pavia. Albert raggiunse la famiglia solo nel 1895 e passò alcuni mesi felici a Pavia, dove studiò l’italiano.
In questa foto, di molti anni dopo, EInstein è ritratto nel suo ufficio.

Einstein e la sua seconda moglie Elsa in partenza per il loro primo viaggio negli Stati Uniti nel 1921. Alla prima moglie Mileva, da cui aveva avuto due figli maschi, Einstein lasciò i circa 33 mila dollari del premio Nobel del 1921 per la fisica, conferitogli “per i suoi contributi alla fisica teorica e specialmente per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico”.

In questa foto del 1921 Einstein è ritratto con un gruppo di ricercatori nell’osservatorio di Yerkes dell’Università di Chicago. L’enorme oggetto che sovrasta il gruppo è il più grande telescopio rifrattore acromatico mai utilizzato.


Un’altra foto pubblicata per la prima volta nel 2011: Einstein e Elsa visitano il Giappone, nel 1922.
Il matrimonio con Elsa, che era sua cugina di primo grado – fu più un’unione di convenienza che un incontro di anime: lontana dal mondo intellettuale del consorte, Elsa lo accudiva quasi come fosse un bambino, risparmiandogli le noie quotidiane e tollerando le sue non poche infedeltà.

Albert Einstein discute con Niels Bohr (Nobel per la fisica nel 1922). Einstein e Bohr avevano posizioni divergenti in materia di meccanica quantistica. Questa foto è stata scattata a casa di Paul Ehrenfest a Leida nel 1925.
Fino alla fine dei suoi giorni, in effetti, Albert Einstein continuò a essere molto attivo nel campo della fisica teorica. Rimase sempre critico nei confronti della meccanica quantistica, la disciplina – nata all’inizio del Novecento (e che egli stesso contribuì a fondare con il suo articolo sull’effetto fotoelettrico premiato con il Nobel) – che tuttora fornisce la descrizione più accurata dei fenomeni fisici su scala atomica e subatomica.

Albert Einstein in compagnia di altri fisici in occasione di un meeting del 1931. Tra questi vi sono ben due Nobel per la fisica: Albert A. Michelson (1907) e Robert A. Millikan (1923).

Albert Einstein con Charlie Chaplin alla premiere del film Le luci della città a Los Angeles, 1931. A destra la sua seconda moglie Elsa.

Questa è una foto abbastanza conosciuta. Risale al 1933 e ritrae il fisico su una bicicletta a Santa Barbara, California.
Proprio nel 1933, dopo che Hitler era salito al potere in Germania, Albert si stabilì a Princeton, nel New Jersey, con un incarico da docente presso il prestigioso Institute for advanced study. Per quanto suggestivo, è privo di riscontri l’episodio – spesso citato – secondo il quale, al definitivo approdo negli Usa, Einstein compilò un modulo in cui alla voce“razza” rispose“umana”. Fonti alla mano, egli scrisse più prosaicamente“ebreo” sotto la stessa voce nella lista dei passeggeri presenti sulla nave che, nella primavera del 1921, lo aveva portato per la prima volta in terra nordamericana.

Questa foto è conosciuta come la più intelligente mai scattata nella storia. Ben 17 delle 29 persone ritratte qui erano o sarebbero diventate dei premi Nobel. Fu scattata (in bianco e nero, poi resa a colori) in occasione della conferenza di Solvay di Bruxelles del 1927, una delle pietre miliari della storia della fisica. I più importanti fisici di tutto il mondo vi si trovarono per discutere la nuova teoria dei quanti. Tra questi figura anche Marie Curie, per cui Einstein nutriva una grandissima ammirazione.

Albert Einstein, la sua segretaria Helen Dukas a sinistra e Margaret Einstein (figlia di primo letto della sua seconda moglie) a destra, prestano giuramento per la cittadinanza statunitense. Accuse di complottismo. Il 1° ottobre 1940 Einstein divenne cittadino statunitense. L’anno precedente aveva scritto una lettera all’allora presidente Usa, Franklin Delano Roosevelt, per informarlo del pericolo che la Germania hitleriana potesse costruire una bomba atomica e per sollecitare, quindi, il suo appoggio politico e finanziario alla realizzazione di un analogo ordigno americano a scopo preventivo. Firmata il 2 agosto 1939, la missiva pervenne a Roosevelt il successivo 3 ottobre: la Seconda Guerra Mondiale era già iniziata.

Albert Einstein nel 1954 a Princeton in compagnia (da sinistra) dei fisici Niels Bohr (Nobel nel 1922), James Franck e Isidor Isaac Rabi (Nobel nel 1944), in occasione dell’assegnazione a Franck di una laurea honoris causa da parte del Technion Israel Institute of Technology.

Albert Einstein nel campus dell’università di Princeton. Albert si ambientò subito bene a Princeton, dove intrecciò nuove amicizie (ed ebbe numerosi incontri con personalità di primo piano) e condusse la vita tranquilla che amava. Spesso lo si vedeva andare in barca a vela sul lago della città, o esibirsi al violino in concerti benefici: tra l’altro suonava in maniera ec- cellente per essere un dilettante.

Con il matematico e amico Kurt Gödel. Einstein non imparò mai a guidare.

Albert Einstein amava suonare il violino. Cominciò a sei anni per volere della madre, ma si dice che da piccolo non fosse particolarmente entusiasta di esercitarsi tutti i giorni. Suonava a un buon livello fin da giovane, prediligendo Bach, Mozart e Schubert.

Con il poeta e filosofo indiano Rabindranath Tagore.
Si racconta che Einstein spesso venisse “rapito” dal…Continua a leggere>>

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