Il tarassaco forse lo si conosce di più in piena fioritura quando riempie i campi e i prati di giallo. Non è vero? Invece il tarassaco da mangiare croccante e deliziosamente buono è quello che comincia a spuntare già nelle zone più assolate. Sono germogli molto piccoli, dal colore quasi violaceo-rossastro.
Io ho imparato da pochi anni ad apprezzare le erbe spontanee e grazie alla zia Teresa ho imparato a distinguerle e a cucinarle. Cosa ne dite di due frittelle di tarassaco novello, che qui dove vivo viene chiamato “dandagliui”? Tanto siamo in a Carnevale e il fritto è concesso.
Cucinate con le erbe spontanee?
- Cestini di pane raffermo con borragine, spinaci, uvetta e sesamo
- Tortine all’aglio orsino con scarola, ortiche novelle e caprino
- Erbazzone vegan
- Spiedini di farifrittata con erbe di campo, piselli e zucchine
- Insalata di tarassaco novello (dandagliui) e uova sode
- Ravioli di farina di castagne ripieni di ricotta e borragine
- Ravioli di borragine e noci con burro al basilico
- Ravioli di borragine, i suoi fiori, pesto di baccelli
- Ravioli di tarassaco, ortiche e ricotta, su pomodoro confit freddo
- Preparazione: 15 Minuti
- Cottura: 5 Minuti
- Difficoltà: Molto facile
- Porzioni: 4
- Costo: Molto economico
Ingredienti
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600 g Tarassaco novello
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100 g Formaggio grattugiato
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100 g mollica di pane
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1 Uova
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1/2 bicchiere Panna fresca liquida
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1 cucchiaino Burro
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q.b. Olio extravergine d'oliva
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q.b. Noce moscata
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q.b. Sale
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q.b. Pepe
Preparazione
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- Lavate e mondate accuratamente i germogli di tarassaco scegliendo i ciuffetti più piccoli e gustosi.
- Lessatelo in acqua salata e ripassatelo poi in padella con un ricciolo di burro e pochissimo olio extravergine d’oliva.
- In una ciotola mescolate una manciata di mollica di pane, l’uovo, il formaggio grattugiato, la panna da cucina e il tarassaco cotto e ripassato.
- Regolate con sale, pepe e noce moscata. Unite se necessaria poca farina.
- Con un piccolo mestolo create la dose delle frittelle e cuocetele in una padella antiaderente unta rigirandole dopo un paio di minuti. In alternativa potete preparare una frittata per 4 persone.
Note
Le erbe dei prati
Fino a qualche anno fa, percorrendo la strada che porta a Domodossola, scorgendo lo sguardo all’orizzonte, si potevano ancora vedere le donne inchinate, impegnate nella raccolta delle erbe dei prati, come per esempio i “dandagliui”, meglio conosciuti come tarassaco novello e gli “urtighit” o ortiche novelle. Poi c’erano i “varzol” o silene vulgaris, conosciuta quando in fiore perché chiamata “sciupit” o “fiori che scoppiano” e l’aglio orsino che in poco tempo dilaga in scarpate e “runchit” con il suo odore pungente e i suoi graziosi fiori bianchi. Arriva anche il momento degli asparagi selvatici, diventati merce rara. Più avanti si può raccogliere la borragine prima che fiorisca e il timo selvatico.
E una volta raccolte come le cuciniamo le erbe dei prati?
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