E come potevamo inaugurare il nostro nuovo sito, se non presentando un gustoso e genuino risotto allo zafferano, con i primi pistilli di Ca’da l’Era? Pochi, pochissimi pistilli che per quest’anno custodiamo gelosamente, ma che dal prossimo anno troverete in vendita. Sentiste che profumino…
Altre ricette con lo zafferano:
- Crocchette di miglio, patate e zafferano
- Crema di patate e funghi con chips di zucca allo zafferano
- Crema di patate allo zafferano con gamberi e pescatrice
- Preparazione: 20 Minuti
- Cottura: 20 Minuti
- Difficoltà: Medio
- Porzioni: 4
- Costo: Medio
Ingredienti
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400 g Riso Carnaroli (o Arborio)
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2 l Brodo vegetale (o del bollito)
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150 g Parmigiano reggiano
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100 g Burro (locale)
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1 Scalogno
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4-5 Zafferano in pistilli
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q.b. Olio extravergine d'oliva
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q.b. Sale
Preparazione
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- Cominciate preparando un buon brodo vegetale, mettendo a bollire acqua, carote, sedano e cipolle. Potete utilizzare anche il brodo avanzato del bollito.
- Tritate fine uno scalogno e rosolatelon facendolo imbiondire in poco olio extravergine d’oliva e poco burro.
- Versate il riso e tostatelo per 2 minuti circa. Bagnate con il vino bianco che lascerete evaporare.
- Iniziate la cottura del riso versando un mestolo di brodo bollente e lasciando che si assorba completamente di volta in volta.
- Pestate i pistilli dello zafferano tra due forgli di carta da forno e sciogliete la polvere ottenuta in mezzo mestolo di brodo tiepido.
- Aggiungete a fine cottura e continuate a mescolare.
- Trascorsi i 20 minuti, spegnete, mantecate con il burro mescolando vigorosamente e senza smettete, aggiungete il Parmigiano reggiano e regolate di sale se necessario.
- Servite subito.
- Potete decorare il piatto con del prezzemolo riccio.
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Innovazione e tradizione
La passione per l’innovazione e per le colture inusuali ci rappresenta fin da subito. La nostra azienda nasce proprio in questo modo, iniziando a coltivare quello che in Ossola non c’era ancora, ma senza dimenticare e portando comunque avanti la cultura dei prodotti Ossolani per eccellenza. Innovazione e tradizione. Possiamo tradurre il tutto così. Ed ecco spuntare anche l’idea di coltivare lo zafferano. Non siamo i primi in Ossola e ringraziamo i nostri amici per i preziosi consigli. Lo zafferano ha un’anima, è delicato più di un semplice fiore e va trattato con le dovute maniere. Lo zafferano è un’erbacea perenne che fiorisce in autunno, nel mese di novembre. I crochi non superano i 30 cm di altezza e da ognuno di essi spunta un fiore viola con tre pistilli. Questa pianta ama le primavere piovose e le estati piuttosto asciutte. La raccolta avviene nelle prime ora del mattino, ne consegue la pulitura e l’essiccazione dei pistilli nel pomeriggio. “Oro giallo”, così lo chiamano, perché i prezzi al grammo sono molto alti. Ma ne vale davvero la pena. Almeno una volta. E’ un sapore indimenticabile, inconfondibile, unico.
Lo zafferano in cucina. Istruzioni per l'uso.
Lo zafferano è una spezia molto intensa. Se utilizzate lo zafferano in polvere, 0.15-20 gr basteranno per 4 persone. Se invece dovete lasciare dei pistilli in infusione contate 0,30 gr per 6 persone. La quantità può variare in base alla ricetta e, naturalmente, ai gusti personali.
Cosa non fare con lo zafferano
La cosa che non dovete mai fare in cucina è cuocere lo zafferano, perderebbe buona parte del suo sapore. Per questo utilizziamo acqua tiepida e non calda per il suo discioglimento ed evitiamo di cuocerlo, aggiungendolo solo a fine cottura
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